venerdì 11 novembre 2011

POVERO ITALIANO

Oggi ho decisodi non incxxxxxxi nonostante ieri sera nei teatrini politici ne abbia sentite di tutti i colori per cui  incollo una piccola poesia trovata in rete per sdrammatizzare un poco. Bye

Berlusconi Berlusconi
che fine hann fatto i miei milioni
Prodi Prodi
con quell’euro ci corrodi
Fini Fini
qui son tutti clandestini a fare gran Casini
Tremonti Tremonti
non ci mandare tutti sotto i ponti
Fassino oh Fassino beato
hai visto che macello su al Senato
a poco o niente serve il Sindacato
C’è Pannella
che dietro un banco si spinella
con Di Pietro che lo punta a mezzo metro
Pera chiede ad Alemanno se gradisce mezzo
grammo
poi D’Alema che di nascosto se lo mena
e Bertinotti coi Maroni bell’e rotti
ce l’ha sempre con la banda dei Bossotti
L’ Euro parlamento ci sta mandando al fallimento
in famiglia si bisbiglia con sgomento
Questa crisi oramai ci investe tutti
macchinisti farabutti
Ma non è la colpa loro
noi diciamo tutti in coro
Panni sporchi nella Mastella
meno burocrazia e una bella pulizia
dalla Camera da letto
fino su nel sotto tetto
che a forza di pulire viene quasi da svenire
Fortuna c’è la Sanità
che molto prende e poco da
ti da solo una speranza
è come esser in gravidanza
son quasi tutti indagati i ministri nominati
Tu ti senti un po’ stanchino
e ci vorrebbe un signor Bocchino
Te ne stai lì col Buttiglione in mano
fai due Rutelli e imprechi invano
sei proprio un Povero italiano
Ma devi stare attento che a far così tu in Ciampi
e a lavorar dovrai tornare in mezzo ai campi
fra l’Ulivo e la Margherita in fiore
la fronte asciugherai dal tuo sudore
piano piano con la mano
sperando che non piova
che non ti piova sulla testa un presidente
Napolitano

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