martedì 18 ottobre 2011

SEMPRE PIU' VICINA

Come ben sappiamo Europa e Usa da qualche tempo stanno lottando contro lo spettro del debito con soluzioni che non si vedono nemmeno all'orizzonte si continuano a rimandare provvedimenti in grado di rilanciare l'economia reale e salvare le banche in stato di crisi.                                                           E in tutto questo contesto chi s'inserisce ? Non poteva che essere lei : la nuova potenza economica mondiale, che secondo me ha superato pure l'america , la Cina che sta' costringendo tutti i Paesi in difficoltà a scendere a patti con lei con una piccola ma grandissima differenza : il coltello dalla parte del manico l'ha in mano la cina.
Come ben sappiamo i cinesi sono i maggiori compratori del debito made in USA  e gira voce che nel recente G20 la cina abbia proposto un piano segreto di salvataggio della zona euro con investimenti sui titoli di stato e infrastrutture. Loro preferirebbero sicuramente la seconda ipotesi che garantirebbe una ancora maggiore penetrazione dei loro prodotti sottocosto su tutti i mercati occidentali . Altri elementi che rendono la Cina molto "pericolosa" sono 2 elementi : il basso costo del lavoro e la sua moneta di valore inferire sia al dollaro che all'euro il che fa sì che non tema nessun tipo di conncorrenza sui mercati mondiali.  
Un evento di questi giorni dimostra ciò che ho appena descritto:  Nello stabilimento ex-Fiat di Termini Imerese, a partire dal 2012, si assembleranno parti di automobili di produzione cinese. Alla richiesta di potervi assemblare automobili di produzione “siciliana”, realizzabili tramite la riqualificazione di tutta la forza lavoro già impiegata nell’indotto del suddetto stabilimento, l’imprenditore Di Risio, fondatore e presidente di DR Automobiles Group, avrebbe dichiarato (TG1, ore 20,00 del 13/10/2011): “Quando sarà possibile produrre a prezzi cinesi, se ne potrà parlare ….”.
Purtroppo la dura relatà è questa e nel bene o nel male ci dobbiamo preparare a essere sottomessi dal popolo con gli "occhi a mandorla".
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