Guardate lo Spread Bund BTP e i CDS e capirete perché l’EFSF dà solo una copertura parziale.
Il credit default swap e lo spread Bund BTP ci danno indicazioni chiare su come a volte le gente faccia confusione sulle notizie, magari pompate a dismisura per mettere in bella luce scenari che poi non sono realistici.
Tanto per chiarirci, con il meccanismo creato per l’EFSF, non è stato messo in sicurezza tutto il debito dei periferici, ma solo una parte, circa il 20%. Quindi, se per esempio l’Italia fallisce, l’EFSF interviene e paga per il 20%. Quindi, in caso ad esempio (ipotesi, sia ben chiaro!) di haircut del debito italiano del 30%, la perdita effettiva per il risparmiatore sarebbe pari al 10%.
Tanto per chiarirci, con il meccanismo creato per l’EFSF, non è stato messo in sicurezza tutto il debito dei periferici, ma solo una parte, circa il 20%. Quindi, se per esempio l’Italia fallisce, l’EFSF interviene e paga per il 20%. Quindi, in caso ad esempio (ipotesi, sia ben chiaro!) di haircut del debito italiano del 30%, la perdita effettiva per il risparmiatore sarebbe pari al 10%.
E questo il mercato lo ha capito. Infatti se veramente il debito fosse insicurezza, non ci troveremmo oggi con uno spread Bund BTP a 366 bp e con un CDS che sì, sta correggendo, ma resta sempre a 400 bp. E attenzione, se la matematica NON è un opinione, la mancata rivalutazione del debito italiano avrà delle ripercussioni sui portafogli di proprietà e quindi sui bilanci e quindi sulle quotazioni in borsa.
Meditate gente, meditate….
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